27 gennaio: “Giornata della Memoria delle vittime dell’olocausto nazi-fascista”.
Una pagina oscura della storia che ha cancellato le vite di milioni di ebrei, rom, perseguitati e oppositori politici, testimoni di Geova, persone considerate socialmente pericolose, gay e lesbiche.
In molti paesi monumenti dedicati alle vittime di questa tragedia aiutano a non dimenticare.
Quello di Roma sorge in piazzale Ostiense dal 25 aprile del 1995. Ormai ignorato e in stato di abbandono, è simbolo del martirio di tutte le vittime perseguitate dalla follia del nazi-fascismo.
Anche oggi siamo qui per non dimenticare.
Cittadine e cittadini omosessuali, transessuali e intersessuali, non dimentichiamo che, solo in Germania, 100.000 persone omosessuali furono arrestate, 60.000 condannate a pene detentive e a migliaia torturate e uccise nei lager. In Italia, moltissimi omosessuali furono condannati al confino. Un omocausto, come lo definito parecchi anni fa Massimo Consoli.
Ridiamo voce e dignità a queste vite massacrate solo per il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere. Ricordiamo a noi tutti che di omofobia e transfobia si muore ancora oggi, in molti, troppi paesi del mondo.
E nella “civile” Italia, si emargina e si limita la vita e la libertà di omosessuali e transessuali, negando diritti fondamentali e affondando progetti di legge che dovrebbero almeno tutelare contro la violenza e la sopraffazione.
L’appuntamento è mercoledì 27 Gennaio alle 19 in piazzale Ostiense. Il momunento si trova nel piccolo parco al centro della piazza, fra le stazioni Roma-Lido e della metropolitana e la Piramide Cestia.
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